Il dramma degli afghani bloccati in condizioni disumane tra Polonia e Bielorussia

Nel cuore dell'Europa si riaffaccia lo spettro di un'ecatombe umanitaria senza precedenti, con respingimenti e blocchi forzati di migranti che chiedono aiuto ai Paesi membri dell'Unione. Trentadue migranti di origine afghana sono bloccati da oltre 50 giorni in un campo profughi improvvisato nei pressi del villaggio di Usnarz Górny, al confine tra Bielorussia e Polonia: lo conferma tra gli altri anche la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu), che in settimana ha accolto il ricorso presentato da R.A. e gli altri membri del suo gruppo e chiesto alla Polonia - Stato membro dell'Unione europea - di accogliere i profughi, ponendo fine ai respingimenti illegali verso la Bielorussia.

Continua a leggere

www.globalist.it
Dubai Expo opens amid boycott over human rights, Israel normalisation

After eight years of planning and billions of dollars in spending, the Middle East's first ever World Fair opened on Friday in Dubai, amid calls for a boycott of the event over the United Arab Emirates' human rights record and normalisation with Israel. Named Expo 2020, the event was postponed by a year due to the outbreak of the coronavirus last year. While that could have an impact on how many people flock to the United Arab Emirates, the six-month-long exhibition offers Dubai a momentous opportunity to showcase its unique East-meets-West appeal as a place where all are welcome for business.

Continua a leggere

The New Arab Staff & Agencies, english.alaraby.co.uk
In Somaliland si va al voto con il volto coperto

I delegati del Somaliland hanno votato ieri per eleggere i propri rappresentanti al parlamento di Mogadiscio. Molti lo hanno fatto nascondendo i loro volti con maschere. La regione ha organizzato le elezioni per sei degli undici seggi riservati al Senato federale, dopo mesi di tira e molla sul processo elettorale tra il presidente uscente Abdi Hashi e il vice primo ministro Mahdi Gulaid. Le foto scattate nel centro Asyoni hanno mostrato i delegati in maschera mentre eleggevano il primo gruppo di senatori, provocando scalpore sui social media. Un certo numero di utenti ha espresso disapprovazione.

Continua a leggere

Redazione Africarivista.it, www.africarivista.it
Lucano come Bija?La follia di un’Italia che tratta i sindaci come trafficanti e i trafficanti come statisti

È davvero uno strano paese quello in cui i sindaci sono trattati come trafficanti e i trafficanti sono trattati come statisti: in nome della lotta all’immigrazione clandestina la politica di accoglienza è messa fuori legge a Riace, mentre lo Stato, in nome dello stesso principio, continua a finanziare generosamente trafficanti e torturatori libici. Abdul Rhaman Milan, meglio noto come «Bija», capo della cosiddetta guardia costiera, qualche anno fa è stato invitato al ministero della Giustizia e al Viminale, mentre Mimmo Lucano è stato condannato a 13 anni, come fosse il capo di chissà quale organizzazione criminale.

Continua a leggere

Francesco Cundari, www.linkiesta.it
Odissea afghana

Più di 5.000 chilometri percorsi a piedi, nascosti sotto camion, su barchette sgangherate. Un viaggio lungo anni, vissuti tra pericoli, umiliazioni, paura e soprusi. Questa in sintesi l’odissea che migliaia di afghani vivono ogni anno per sfuggire alla guerra, alla violenza e alle torture. In Migrazione propone un’inedita raccolta di testimonianze di coloro che sono sopravvissuti, che ce l’hanno fatta ad arrivare in un porto sicuro: l’Italia.

Continua a leggere

Redazione In Migrazione, www.inmigrazione.it
L’emittente afgana che sfida i talebani e fa tornare le conduttrici (e le giornaliste) in tv

Parlare di sfida è probabilmente riduttivo, ma la scelta coraggiosa di Tolo News rientra nell’ambito di quella resistenza ai vecchi ideali talebani che vorrebbero una donna relegata in casa senza possibilità di espressione del proprio pensiero. E seguendo questa linea, l’emittente televisiva afgana ha ripreso questa mattina le sua trasmissioni con una conduttrice donna e altre giornaliste inviate sui territori di Kabul e dintorni per raccontare la situazione in Afghanistan.

Continua a leggere

Redazione Nextquotidiano.it, www.nextquotidiano.it
Davvero in Afghanistan gli USA hanno «fallito»?

L'invasione militare di un paese non produce effetti nefasti solo in termini di devastazione umana e materiale, o di violazione della sovranità altrui. Questi sono solo gli effetti più luminosi. Gli altri sono meno visibili, e rilasciano la loro carica nel tempo: anzitutto le fratture create nel tessuto sociale, specie all'interno di società pienamente multietniche - come l'Afghanistan - o multiconfessionali, predisposte all'attivazione di meccanismi di diffidenza reciproca tra comunità che entrano più o meno ufficialmente in contatto con gli 'invasori', generando paranoie vicendevoli, teorie del complotto, rivalse intra-comunitarie

Continua a leggere

Lorenzo Forlani, www.esquire.com
Le conseguenze della disfatta afghana, tra USA, Cina e Russia

Nel pomeriggio di domenica 15 agosto 2021 il ministro dell’Interno afghano, Abdul Sattar Mirzakwal, ha annunciato che il governo in carica consentirà la creazione di un “governo di transizione", dopo che nelle ore precedenti il movimento dei Talebani aveva preso il controllo della capitale Kabul, quindi dell’intero Afghanistan. Stando all’agenzia Associated Press, nelle stesse ore il presidente afghano Ashraf Ghani si lasciava alle spalle il Paese, riparando all’estero consapevole di non poter più ribaltare la situazione. Nel giro di una settimana, infatti, i capoluoghi dei principali governatorati afghani sono caduti come foglie di fronte all’offensiva dei Talebani, che hanno colto al balzo l’occasione del ritiro americano e occidentale per riprendere il controllo del Paese centrasiatico

Continua a leggere

Francesco Petronella, www.treccani.it
Afghanistan: il significato della caduta di Herat

Dobbiamo renderci conto del significato della caduta di Herat, che va ben oltre la conquista territoriale. Questa è una delle città più grandi dell’Afghanistan, crocevia di importanti nodi commerciali e logistici. Città simbolo della resistenza anti-sovietica prima e anti-talebana poi. È la città di Ismail Khan, eroe dell’epopea dei mujaheddin e signore della guerra attorno a cui si sono raccolte le ultime speranze di difesa della città. La conquista di Herat va oggi a coronare l’obiettivo strategico dei talebani, ciò prevenire la ricostituzione di un fronte di resistenza unito

Continua a leggere

Claudio Bertolotti, www.startinsight.eu
Etiopia: Onu, 200.000 sfollati in Amhara, 76.000 in Afar

La situazione nella regione del Tigray, nel Nord dell’Etiopia, è “instabile e imprevedibile” e il conflitto si è allargato nelle vicine regioni Amhara e Afar, dove ad oggi si contano, rispettivamente, 200.000 e 76.000 sfollati. È quanto si legge nel bollettino diffuso dall’ufficio Onu per gli aiuti umanitari (Ocha). “All’interno del Tigray l’accesso umanitario è notevolmente migliorato, con una stima del 75% dell’area ora accessibile, ma il flusso degli aiuti umanitari per la regione rimane insufficiente”

Continua a leggere

Redazione Africarivista.it, www.africarivista.it
Chi siamo

L'associazione "Incursioni di pace - Rete Progetto Pace Vicenza", nasce dall'iniziativa di un gruppo di docenti, studenti ed ex studenti dei seguenti Istituti Superiori dell'Ovest Vicentino
Continua a leggere