Alta tensione Mosca-Vilnius. Isolata l'exclave russa di Kaliningrad

"Il trasporto di passeggeri e merci non soggetti al regime di sanzioni Ue da e per la regione di Kaliningrad prosegue attraverso il territorio della Lituania. La Lituania non ha imposto restrizioni unilaterali, individuali o aggiuntive a questo transito". Così le autorità di Vilnius in una nota si sono difese di fronte alle proteste di Mosca per il blocco lituano al transito ferroviario di una vasta gamma di beni - sanzionati da Bruxelles - verso l'enclave russa.

Continua a leggere

www.agi.it
Ucraina. Sventata operazione dei russi per infiltrare la Corte dell'Aja

Il silenzio dei sabotatori non lascia tranquilli. I servizi di intelligence ucraini temono che l’euforia estiva nell’area di Odessa possa venire interrotta dalle cellule moscovite tenute in sonno. E dai colpi sparati dal mare che ieri, dopo le 23, hanno fatto scattare un nuovo allarme: almeno una dozzina le esplosioni udite. Timori espressi anche agli ispettori Onu e agli investigatori della Corte penale dell’Aja, arrivati nella regione portuale per accelerare le indagini dopo che il Cremlino aveva infiltrato un agente segreto del Gru (l’intelligence russa) proprio nel quartier generale del Tribunale internazionale

Continua a leggere

Nello Scavo, www.avvenire.it
Gustavo Petro, la Colombia va a sinistra. Giovani e donne: così ha vinto contro il vecchietto Tiktok

Domenica 19 giugno si è votato in Colombia per eleggere il 42° presidente del paese sudamericano, che – nel prossimo agosto – succederà a Iván Duque come inquilino della Casa de Nariño (il palazzo presidenziale a Bogotà). Il popolo ha deciso che sarà Gustavo Petro, lider dell’alleanza Pacto Histórico. Questo il suo primo tweet dopo la vittoria: “Oggi è una festa per la gente. Che festa la prima vittoria popolare. Tante sofferenze siano attutite dalla gioia che oggi inonda il cuore della Patria. Questa vittoria è per Dio e per il Popolo e la sua storia. Oggi è la giornata delle strade e delle piazze”

Continua a leggere

Diego Battistessa, www.ilfattoquotidiano.it
Tanzania, nativi masai sotto attacco per la loro terra

Il 9 giugno le autorità della Tanzania hanno avviato le operazioni di demarcazione di un’area di circa 1500 chilometri quadrati, incontrando la resistenza pacifica dei masai. La reazione delle forze di sicurezze tanzaniane è stata brutale e decine di manifestanti sono stati feriti a causa dell’uso sconsiderato dei gas lacrimogeni e dai proiettili. Sono state arrestate decine di persone, tra le quali avvocati e consiglieri comunali masai. Secondo notizie non confermate, vi sarebbero stati alcuni morti.

Continua a leggere

Riccardo Noury, www.focusonafrica.info
Mozambico, iniziative contro la violenza di genere

La recente notizia dei successi di un gruppo di volontarie attive contro la violenza sulle donne nel centro del Mozambico offre un ottimo spunto per approfondire la questione della violenza di genere nel Paese. Riconoscendo la situazione drammatica della società mozambicana sul fronte della tutela dei diritti umani, parliamo del segno che ha lasciato questo gruppo e di altre due iniziative altrettanto cruciali, questa volta internazionali, e mettiamo in luce dei segnali positivi, come le tante donne in politica e la legge sulla violenza di genere.

Continua a leggere

Elena Scalabrin, www.africarivista.it
India: la morte di tre sorelle mette in luce le controversie sulla dote e gli abusi domestici

Prima che le tre sorelle e i loro figli venissero trovati morti in un pozzo, hanno lasciato un messaggio in cui incolpavano la famiglia dei mariti con cui si erano sposate. Kalu, Kamlesh e Mamta Meena sono vittime di una disputa sulle doti, le somme spesso ingenti che i genitori indiani pagano per far sposare le loro figlie. Le sorelle avevano sposato fratelli della stessa famiglia e vivevano sotto lo stesso tetto, ma hanno subito continue violenze da parte dei loro mariti e suoceri, secondo i parenti in lutto del trio.

Continua a leggere

Redazione Radio Bullets, www.radiobullets.com
Il parlamento russo ha approvato quasi all’unanimità una legge per porre fine alla giurisdizione in Russia della Corte europea dei diritti umani

Martedì la Duma, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato quasi all’unanimità (un solo deputato si è opposto) una legge per porre fine alla giurisdizione in Russia della Corte europea dei diritti umani: è il tribunale internazionale creato nel 1959 per far rispettare la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, a cui nel tempo si erano rivolti anche noti oppositori del presidente Vladimir Putin, tra cui Alexei Navalny, quando i loro casi erano stati respinti dai tribunali nazionali russi.

Continua a leggere

Redazione Ilpost.it, www.ilpost.it
5 artiste e fotografe afghane che lottano per i diritti delle donne

«Questi giorni sono molto duri. Mi sento molto vicina alla morte. Ogni giorno è come fosse l’ultimo. Potranno uccidermi o rimuovermi, il mio corpo fisico, ma non potranno mai uccidere il mio spirito. Non potranno rimuovere o cancellare i miei pensieri. I miei pensieri passeranno alla prossima generazione con o senza di me. E io non li perdonerò mai». Sono queste le parole che Rada Akbar, artista e fotografa afghana di 33 anni, ha affidato a un'intervista poche settimane prima della presa di Kabul da parte dei talebani.

Continua a leggere

Paola Manfredi, www.vanityfair.it
Effetto farfalla, ecco perché migrazioni e crisi climatica sono connesse

Se ne parla poco, o meglio, se ne parla, ma non si mettono quasi mai in correlazione due dei fenomeni più rilevanti che caratterizzano la nostra epoca e che sono invece strettamente connessi tra loro: i crescenti movimenti migratori e la crisi ambientale. Già nel 2011 il Foresight study evidenziava come le migrazioni siano influenzate da una complessa serie di fattori, non solo ambientali, ma anche economici, sociali, politici, culturali e personali

Continua a leggere

Marco Aime, www.cartadiroma.org
Le donne afghane bloccate tra Iran e Pakistan

Il deputato Erasmo Palazzotto ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell'interno e al Ministro degli affari esteri perché s’intervenga con urgenza per risolvere la pericolosa impasse che ha bloccato centinaia di donne afghane tra Iran e Pakistan a causa dell’assenza di apparecchiature per il rilevamento delle impronte digitali nelle sedi diplomatiche italiane dei due paesi e si accelerino le procedure di ingresso in Italia

Continua a leggere

Redazione Vita.it, www.vita.it
Chi siamo

L'associazione "Incursioni di pace - Rete Progetto Pace Vicenza", nasce dall'iniziativa di un gruppo di docenti, studenti ed ex studenti dei seguenti Istituti Superiori dell'Ovest Vicentino
Continua a leggere