Le ragazze di Kabul

Giuliano Battiston ha raccolto le voci di alcune donne sul decreto dei Talebani che le obbliga a coprirsi anche il volto. “Se sarà davvero obbligatorio, non uscirò più di casa e insegnerò ai bambini”, dice una. “Che pensino a lavarsi i capelli”, risponde un’altra. “Decidiamo noi. E combatteremo per diritti, autonomia, libertà”, dichiara sicura Arezo.

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Giuliano Battiston, www.lettera22.it
Un rapporto di Amnesty International conferma il regime di apartheid in Israele

Gennaio 2021. B’Tselem, una ONG israeliana che si occupa della difesa dei diritti umani, pubblica uno studio in cui denuncia come non sia più sufficiente parlare di 'occupazione' da parte di Israele nell'area che va dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo accusandolo apertamente di apartheid per cementificare la propria supremazia. Sei mesi prima, Yesh Din, un'altra organizzazione, sempre israeliana, fondata da un gruppo di donne, era già arrivata alla stessa conclusione sul trattamento dei palestinesi che vivono in Cisgiordania.

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Roberta Aiello, www.valigiablu.it
‘L’Occidente deve capire che anche noi, tra chi è rimasto e chi è partito, siamo in qualche modo delle vittime’: intervista alla giornalista russa Zoja Svetova (Novaja Gazeta)

Zoja Svetova è una giornalista, scrittrice e attivista che da anni si occupa di diritti umani. In particolare, ha seguito dal campo il conflitto in Cecenia e ha lavorato per il riconoscimento dei diritti dei detenuti in Russia, molti dei quali per motivi politici, visitandoli nelle carceri. Nata nella Mosca di fine anni ’50, figlia di dissidenti e prigionieri politici, nipote del primo preside della facoltà di Storia di Mosca, Grigorji Friedland, fatto fucilare da Stalin nel 1937, l'impegno civile e personale di Zoja Svetova sembra stato deciso il giorno della sua nascita.

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Helena Savoldelli, www.valigiablu.it
La Ue manda Frontex in Senegal. La stridente differenza

Mentre i rifugiati in fuga dall’Ucraina sono stimati ormai in circa cinque milioni, di cui circa 100mila in Italia, la brutta storia dell’accoglienza differenziata aggiunge nuovi anelli a una catena sempre più stretta. Dopo il Regno Unito, anche la Danimarca ha annunciato di voler sottoscrivere un accordo con il Ruanda per decentrare laggiù i propri obblighi di protezione dei rifugiati, deportandoli a migliaia di chilometri dal suo territorio. Ma non si tratta di una novità, bensì dell’inasprimento di un progressivo distacco del nobile Paese scandinavo dalla propria tradizione di impegno umanitario

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Maurizio Ambrosini, www.avvenire.it
Ruanda, diario di viaggio. Il ruolo della radio nel genocidio ruandese

Il beechcraft delle Nazioni Unite era atterrato all’aeroporto di Kigali, proveniente dalla Tanzania. Era forse il volo peggiore mai affrontato fino ad allora. Sei passeggeri circa, compresi pilota e copilota, in un interminabile basculare nel cielo africano. Ho visitato il Ruanda a 12 anni dai massacri dell’aprile 1994 ed ancora si respirava nell’aria la paura. Prima tappa, una notte all’Hotel des Milles Collines, oggi ritornato magicamente agli antichi splendori come meta turistica di lusso, per lo più frequentato da uomini d’affari di passaggio a Kigali. Quell’albergo è stato teatro di uno dei più barbari massacri della Storia.

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Maria Stefania Cataleta, www.focusonafrica.info
Operazione turca di vasta scala contro il Pkk curdo in Iraq

La Turchia ha lanciato una nuova offensiva via terra e aria contro i militanti curdi nel nord dell'Iraq. I jet e l'artiglieria turchi hanno colpito obiettivi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, PKK: rifugi, bunker, grotte, tunnel sono stati distrutti dall'esercito di Ankara, come ha riferito il ministero della Difesa turco. Poi sono intervenute le truppe via terra, supportate da elicotteri e droni. Le località interessate sono Zap, Metina e Avasin Basyan.

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Giulia Avataneo, it.euronews.com
Putin ha premiato la 64ma brigata accusata della strage di Bucha: «per l’eroismo e il coraggio»

Putin ha voluto premiare con il titolo di «Guardia dell’esercito russo» i soldati della 64ma brigata di fucilieri motorizzati che, secondo le accuse delle autorità ucraine, sarebbero gli autori della strage di Bucha, avvenuta durante l’occupazione e il ritiro delle truppe russe dello scorso 31 marzo dai territori vicini a Kiev. Come riporta l’agenzia Afp e quella russa Tass, Putin ha riconosciuto alla brigata: «il titolo onorifico per l’eroismo e tenacia, determinazione, altruismo e coraggio», ha detto Putin.

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Giovanni Ruggiero, www.open.online
Le storie che fanno luce sugli abusi del regime egiziano

L’uccisione di Giulio Regeni, lo studente italiano morto in seguito a sevizie e torture mentre era detenuto dalle forze di polizia del Cairo nel 2016, rappresenta uno spartiacque per qualsiasi discorso sui diritti umani in Egitto. La campagna #VeritàperGiulioRegeni rimarrà un esempio virtuoso di azione civile e di solidarietà transnazionale, condotta con intelligenza dai genitori di Regeni e da centinaia di volontari italiani che non hanno mai dimenticato nella loro lotta i carcerati e le vittime egiziane.

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Catherine Cornet, www.internazionale.it
Nigeria: rapimenti di Chibok, 109 ragazze ancora disperse

A otto anni dal rapimento di centinaia di ragazze nel villaggio di Chibok, nel nord-est della Nigeria, decine di loro risultano ancora disperse. A portare l’attenzione sul fatto è la stampa locale ricordando che a metà aprile del 2014, militanti del gruppo armato Boko Haram, rapirono 276 liceali; 109 risultano ancora scomparse. Le famiglie e le associazioni denunciano l’inazione del governo sostenendo che sia proprio l’inazione delle autorità la causa dell’aumento dei rapimenti.

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Redazione Africarivista.it, www.africarivista.it
Dall’Afghanistan all’Ucraina, ricordi delle guerre russe

Da osservatore della guerra in Afghanistan negli anni ‘80, il politologo Olivier Roy ha potuto osservare da vicino i punti deboli di quella che allora era l’Armata Rossa. Sono passati decenni, al potere c’è Vladimir Putin ma, nonostante gli sforzi e i notevoli finanziamenti, sembra di rivedere la stessa condotta irrazionale sul fronte ucraino, con le stesse terribili conseguenze per le popolazioni.

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Olivier Roy, orientxxi.info
Chi siamo

L'associazione "Incursioni di pace - Rete Progetto Pace Vicenza", nasce dall'iniziativa di un gruppo di docenti, studenti ed ex studenti dei seguenti Istituti Superiori dell'Ovest Vicentino
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