Il “Gramsci d’Egitto”, arrestato per l’ennesima volta il 29 settembre 2019, sta scontando una condanna a cinque anni di carcere inflitta alla fine del 2021 per “diffusione di notizie false”, il tipico “reato” con cui la magistratura egiziana punisce coloro che raccontano la verità sulla situazione dei diritti umani. A nulla sta servendo il recente conferimento ad Alaa della cittadinanza britannica: le autorità del Cairo gli negano persino le visite delle autorità consolari.
L’eventuale ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza atlantica è per la Turchia una “questione nazionale” che rischia di minare “l’integrità dello Stato”. Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha incontrato ieri a Washington l’omologo statunitense Antony Blinken ribadendo la posizione del presidente Recep Tayyip Erdogan circa l’ingresso dei due Paesi scandinavi nella Nato: è prima necessaria la rimozione embargo sugli armamenti alla Turchia e la condanna del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), con conseguente estradizione di alcuni esponenti curdi
Ostinati e contrari. Consapevoli del prezzo che pagheranno per il loro non riuscire a trattenere la disperazione per questa guerra fatta a nome loro. Giovani e soprattutto donne. Sono loro che danno corpo e voce al «no» alla guerra e alla repressione in Russia. Accompagnano di pari passo l'impegno di giornalisti, intellettuali, politici e attivisti. Con il passare delle settimane, si è andata strutturando un'impalcatura di «servizio» per offrire ai russi un'alternativa alla propaganda del regime che viaggia su almeno due binari. La controinformazione attraverso Youtube,Telegram, le radio indipendenti. La Novaja Gazeta Europa – finalmente col supporto di alcuni quotidiani europei – pubblica on-line, i giornalisti di Eco di Mosca ed altri che rilanciano il no alla guerra di diverse personalità russe. La protesta: spuntano immagini di giovani che manifestano con cartelli e bandiere
E così il suprematismo bianco ha colpito ancora. Questa volta con il volto improbabile di un giovanissimo, Payton Gendron, il diciottenne che ha percorso 300 km in auto per andare a seminare morti e feriti in un sobborgo a maggioranza afroamericana di Buffalo, Stato di New York. Al di là delle circostanze – la facilità nel procurarsi armi d’assalto, gli strascichi dell’isolamento da Covid, il profilo psicologico –, c’è un filo rosso che collega la strage con altri delitti analoghi compiuti in Paesi di cultura occidentale negli ultimi anni, non solo negli Usa.
«Qaderi non era un giornalista. È in carcere per questioni personali, come utente dei social. È stato accusato da altri, non dai Talebani». Il mawlawi Naeem-ul-haq Haqqani nega che il poeta e giornalista di Radio Nowruz Khaled Qaderi, arrestato dall’intelligence dei Talebani il 17 marzo e condannato il 7 maggio da un tribunale militare a un anno di reclusione, sia in prigione per aver criticato l’Emirato.
sraele avrebbe per la prima volta subito una risposta della Russia durante un recente raid aereo in Siria. La notizia è stata riportata dall’emittente “Channel 12” e conferma un deciso cambiamento di Mosca nei confronti dello Stato ebraico. L’episodio sarebbe avvenuto la notte del 13 maggio, quando durante un raid aereo dell’aviazione israeliana nel nord ovest della Siria nei pressi della città di Masyaf, i caccia israeliani sono stati investiti da missili S-300 avanzati
La storia recente del Rwanda è al centro di due importanti documentari usciti negli ultimi giorni e disponibili gratuitamente sul web. Si tratta di “Le génocide des Tutsis du Rwanda : « Tuez-les tous ! »“, di Raphaël Glucksmann, David Hazan e Pierre Mezerette, e di “Ruanda, il silenzio delle parole“, di Gaël Faye e Michael Sztanke.
Il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko ha approvato emendamenti al codice penale che prevedono la pena di morte per coloro che pianificano atti terroristici. La legge in questione è stata pubblicata questa mattina sul portale Internet legislativo della Bielorussia. La pena capitale viene consentita per la preparazione di atti di terrorismo internazionale, in particolare nei confronti di un rappresentante di uno Stato estero o di un’organizzazione internazionale.
“Sequestrato, legato e torturato in uno scantinato per tre giorni perché pensavano fossi una spia di qualche nazione occidentale dopo aver pubblicato un articolo in cui riferivo di un milione di mascherine che sarebbero dovute arrivare in Italia ma non sono mai state consegnate". Pavel Broska è un giornalista russo di 39 anni che da pochi giorni è scappato dal suo Paese con la moglie e la figlia in provincia di Brescia dove chiederà l’asilo politico.
Le droghe non sono meno pericolose del terrorismo per l’Iraq. Lo ha affermato il vice presidente del parlamento iracheno Hakim al Zamili dopo una lunga discussione con il capo dell’Agenzia anti terrorismo, Abdul Wahab al Saadi. Le sostanze illegali sono molto diffuse nelle città meridionali dell’Iraq, in particolare in quelle al confine con l’Iran, e da anni sono diventate una delle principali fonti di finanziamento per le milizie filoiraniane
L'associazione "Incursioni di pace - Rete Progetto Pace Vicenza",
nasce dall'iniziativa di un gruppo di docenti, studenti ed ex
studenti dei seguenti Istituti Superiori dell'Ovest Vicentino
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