Tensions rise in Libya as risk of ‘parallel governments’ grows, Security Council hears

Amid a political impasse that threatens to see Libya fractured again by two parallel governments, the priority must be maintaining hard-won gains and fulfilling the electoral aspirations of nearly three million registered voters, the UN political affairs chief told the Security Council on Wednesday.

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Reazione News.un.org, news.un.org
Cosa sta facendo la Russia nelle città ucraine conquistate

Dall’inizio dell’invasione in Ucraina, l’esercito russo è riuscito a prendere il controllo di diverse aree nell’est e nel sud del paese. Nonostante le informazioni sul conflitto siano spesso incomplete e difficili da verificare, qualcosa sulle prime mosse dei russi nelle città conquistate si sa: diversi giornali internazionali hanno raccontato infatti che la Russia sta rimuovendo con la forza i politici locali sostituendoli con propri alleati e sta reprimendo il dissenso con la forza.

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Redazione Ilpost.it, www.ilpost.it
Questa storia dei nazisti ucraini mi ha stufato

Questa storia dei nazisti ucraini mi ha stufato. Facciamo chiarezza una volta per tutte numeri e dati alla mano. Il problema dell'estrema destra nazionalista esiste in #Ucraina e in tutto lo spazio post-sovietico dallo scioglimento dell'URSS nel 1991. Movimenti neo-fascisti e neo-nazisti esistono anche in #Russia e combattono in Donbas, esattamente come il reggimento #Azov, dal 2014

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Marco Di Liddo, threadreaderapp.com
Voi che vi indignate per Mariùpol, dove eravate quando si bombardavano gli ospedali in Siria e in Yemen?

Dove eravate nel gennaio 2016 quando i sauditi bombardavano l’ospedale materno infantile al Sabaeen di Sana’a in Yemen, esattamente la sezione neonatale piena di incubatrici? Dove eravate nel novembre 2016 quando un bombardamento russo sull’ospedale al Quds di Aleppo uccise 27 persone, tra medici e pazienti, e il pediatra Waseem Maaz cercava di salvare i neonati estraendoli dalle incubatrici e portandoli nel bunker tra le lacrime? E se non volete guardare fuori dall’Europa, dove eravate nel 20 luglio del 1993 dove 200 bambini vennero abbandonati in nell’ospedale bosniaco assediato di Drin a Fojnica, in Croazia, dalle truppe croate, mentre il contingente UN a controllo canadese perdeva del tempo prezioso per salvare loro la vita, dove? Potrei continuare quasi all’infinito, ma mi fermo.

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Laura Silvia Battaglia, www.tpi.it
Lettera aperta a Sua Santità Cirillo Patriarca di Mosca

"Vostra Santità, In questi giorni bui in cui infuria la guerra in mezzo all'Europa a seguito dell'intervento militare della Federazione Russa in Ucraina, permettetemi di trasmettervi lo sgomento dell'intera Arcidiocesi e la nostra totale solidarietà alle vittime di questo conflitto..."

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Monastero Ortodosso del Cristo Pantocratore di Arona, www.facebook.com
La doppia morale dei pacifisti

Caro Paolo, ti scrivo sotto l’effetto delle immagini della manifestazione organizzata il 5 marzo dalla Cgil in Piazza San Giovanni a Roma. Il fatto che si invocasse la pace insieme al rifiuto di inviare armi all’Ucraina mi ha indignato ma non mi ha affatto sorpreso. È dai tempi della guerra in Bosnia che mi è apparsa evidente l’esistenza di un pericoloso e tragico strabismo da parte del pacifismo italiano. Semplificando molto, per molti di noi, cresciuti dalla parte fortunata dell’Europa di Yalta e formati, giustamente indignati, contro le gesta dell’imperialismo americano, il male stava tutto da una parte, nelle sigle Nato e Usa, anche se, non vivendo in un sistema totalitario, eravamo in grado di distinguere tra quel governo e quel popolo del quale apprezzavamo le lotte contro la guerra e molti aspetti della sua storia e della sua cultura

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Rudi Assuntino, www.micromega.net
Io, prima guida turistica donna in Afghanistan salvata dall’Italia: “Non dimenticate l’inferno di Kabul”

La storia di Fatima Haidari, attivista per i diritti delle donne, evacuata ad agosto nel nostro paese. “L’Italia mi ha permesso di ricominciare ma non riesco a portare qui i miei familiari, sono a rischio proprio per la mia popolarità. Siamo della minoranza hazara, i talebani ci cercano casa per casa. Temo che con la crisi ucraina diventeremo ancor più invisibili”

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Eleonora Camilli, www.redattoresociale.it
Il Putin Team e la propaganda pro invasione russa dell’Ucraina che ricorda l’estrema destra – I video

Magliette nere, una grande «Z» simbolo dell’invasione russa in Ucraina e l’hashtag #NonAbbandoniamoINostri. Una campagna mediatica e social, quella iniziata in Russia a favore dell’operato di Vladimir Putin, scene che ricordano gli ambienti neri dell’estrema destra neonazista nostrana.

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David Puente, www.open.online
Il mondo dopo Putin

La sera del 14 ottobre 1964, il Presidium del Comitato Centrale guidato da Leonid Breznev, accettò con voto unanime la richiesta “volontaria” di dimissioni di Nikita Khrushchev. L’inaspettato ritiro, spiegava il comunicato del Presidium, era dovuto “all’età avanzata e alla cattiva salute” del leader sovietico. Breznev prendeva il suo posto da segretario del partito e leader dell’Unione Sovietica; primo ministro diventava il suo braccio destro Alexey Kosygin.

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Ugo Tramballi, ugotramballi.blog.ilsole24ore.com
Vietato parlare di guerra in Russia

La nuova legge in vigore da sabato scorso a Mosca punisce con fino a 15 anni di carcere i giornalisti e blogger che scrivono le parole "guerra"e "invasione". Silenziate anche le tv indipendenti mentre molti media contrari al regime sono costretti, per rimanere aperti, a cancellare ogni riferimento all'invasione dell'Ucraina da parte di Putin

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Paolo Manzo, www.vita.it
Chi siamo

L'associazione "Incursioni di pace - Rete Progetto Pace Vicenza", nasce dall'iniziativa di un gruppo di docenti, studenti ed ex studenti dei seguenti Istituti Superiori dell'Ovest Vicentino
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