Il peso russo sugli armamenti e i conflitti in Africa

Ci sono alcuni elementi molto utili a comprendere la posizione di alcuni Paesi africani nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina. Diciassette paesi africani, mercoledì scorso, si sono astenuti nel voto con cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha scelto a stragrande maggioranza di condannare l’invasione russa dell’Ucraina. Kenya, Ghana, Gabon, Rwanda, Gibuti, Congo, Somalia e Repubblica Democratica del Congo hanno votato sì. L’Etiopia invece non ha proprio partecipato al voto mentre gli altri si sono astenuti, a parte l’Eritrea che ha votato no con Siria, Corea del Nord e Bielorussia.

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Andrea Spinelli Barrile, www.africarivista.it
Patriarca Kirill, giusto combattere, è contro lobby gay

In un sermone-shock pronunciato ieri nella Domenica del Perdono il patriarca di Mosca Kirill ha parlato in termini giustificazionisti della guerra in Ucraina dopo che "per otto anni ci sono stati tentativi di distruggere ciò che esiste nel Donbass", "dove c'è un rifiuto fondamentale dei cosiddetti valori che oggi vengono offerti da chi rivendica il potere mondiale".

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Redazione ANSA, www.ansa.it
Le cause di una guerra

Davvero la Russia ha temuto la Nato alle porte di casa? O ha temuto, piuttosto, che la libertà dei vicini potesse causarle un contagio? Nella guerra di propaganda che infuria, non avrebbe senso aggiungersi al coro. Invece sarebbe importante cercare di leggere quello che accade partendo da un fatto. E il fatto è che siamo davanti all’invasione di un Paese europeo e sovrano da parte di una superpotenza nucleare. Va detto con chiarezza, perché è chiaro, a differenza delle sue cause che sono molteplici, e la cui lettura può differire, anche di molto, come indicano le due alternative proposte all’inizio.

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Riccardo Cristiano, www.terzogiornale.it
Un video reportage eccezionale: la storia dei mercenari russi della compagnia Wagner dall’Ucraina all’Africa

La nostra amica e collega Gail Borgia, che vive e abita in Africa e ha vinto il premio Pulitzer, ci ha segnalato un documentario eccezionale, realizzato dalla casa di produzione Capa, con la partecipazione di France Television, prodotto da Amandine Chambelland. “Wagner, l’esercito ombra di Putin” è un film di Alexandra Jousset e Knenia Bolchakova . Assai interessante e in alcune parti choccante. Riproponiamo questo interessante documentario investigativo. Non spaventatevi se è un po’ lungo: vi tiene con il fiato sospeso per tutto il tempo. Non è un thriller, ma potrebbe benissimo esserlo.

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Massimo A. Alberizzi, www.africa-express.info
Come si sta organizzando l’Italia per accogliere i profughi ucraini

In Italia il primo pullman con a bordo i profughi ucraini in fuga dalla guerra è arrivato sabato mattina alla frontiera di Fernetti, poco fuori Trieste. A bordo c’erano 48 tra donne e bambini, e due uomini. Un altro autobus, con a bordo 40 persone, è arrivato a Piacenza. Altre 300-400 persone in pullman sono attese a Genova, dove la comunità ucraina è particolarmente numerosa, e altre ancora in Veneto e Trentino.

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Redazione Ilpost.it, www.ilpost.it
Myanmar: golpisti alla sbarra e sciopero generale

Ieri si è manifestato in piccoli gruppi in varie parti del Myanmar sfidando le minacce delle autorità di arrestare chiunque si unisse alle manifestazioni anti giunta. La giornata – il 22 del 2 del 2022 – segnava l’anniversario della cosiddetta “Rivoluzione dei 5-2” dello scorso anno con un massiccio sciopero generale a livello nazionale contro Tatmadaw tre settimane dopo il golpe del 1 febbraio. La protesta di ieri è così diventata un nuovo appuntamento chiamato dei 6-2. La settimana è iniziata con un lunedi importante: quello della prima giornata del procedimento aperto alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja (Icj, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite) su richiesta del Gambia che vede imputato il Myanmar per genocidio sul dossier rohingya, una comunità in gran parte espulsa in Bangladesh nel 2017 quando non uccisa o torturata in Myanmar dove ne restano 600mila.

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Emanuele Giordana, www.atlanteguerre.it
Rete Pace e Disarmo: «subito stop alle ostilità e poi disarmo nucleare»

Ferma condanna dell’aggressione militare russa all’Ucraina e richiesta di uno stop immediato delle ostilità: il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili. Così la Rete Italiana Pace e Disarmo con le sue organizzazioni condannano in l’iniziativa militare della Federazione Russa. «Ancora una volta si sceglie la follia della guerra, i cui impatti più devastanti ricadranno sui civili e le popolazioni inermi, per colpa di sete di potere, di rivendicazioni nazionaliste, di interessi particolari soprattutto legati al profitto armato. La nostra Rete esprime la massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sostiene tutti gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità e poi intraprendere una strada di vera pace e riconciliazione».

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Redazione Vita.it, www.vita.it
Ucraina, poco negoziato, molte armi e soldati

Mentre il segretario del Consiglio di sicurezza della Bielorussia, Alexander Volfovich, ha dichiarato lunedì che le truppe russe hanno iniziato ad arrivare nel Paese per esercitazioni, il Regno Unito ha iniziato a fornire all’Ucraina armi anticarro e il Canada avrebbe dispiegato un piccolo contingente di forze speciali a Kiev, preoccupata per una possibile invasione della Russia. Aerei da trasporto britannici C-17 stanno trasportando le armi anticarro in Ucraina. E la tensione non smette di salire nella regione contesa.

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Redazione Atlanteguerre.it, www.atlanteguerre.it
Il terrorismo jihadista è anche una questione di spazio

L’evoluzione di specifiche manifestazioni del terrorismo jihadista, pone la comunità internazionale davanti a sfide cui bisogna rispondere in modo tempestivo e irrinunciabile. Dal jihadismo antisistema, che in Europa sembra definirsi quale manifestazione di un estremo e laico individualismo da opporre al contesto socio-culturale, a quello imprenditoriale e dai caratteri statuali che vede protagonista Al Qaeda nella regione Saheliana, si assiste a evidenti processi di rimodulazione di un fenomeno che presenta delle chiare divergenze rispetto all’originario progetto ideologico, totalizzante e corale.

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Andrea Sperini, formiche.net
Blitz dei veterani Usa per evacuare 47 persone da Kabul

Un blitz condotto poche ore fa ha consentito a un gruppo di veterani di guerra americani di evacuare clandestinamente 47 persone da Kabul per portarle negli Stati Uniti. L'operazione, che ha interessato cittadini statunitensi e afghani, è stata condotta dal gruppo Project Dynamo di Tampa (Florida) secondo quanto riportato dal portale TampaBay News. Tra gli evacuati anche un bimbo di 11 mesi. Le 47 persone sono state condotte in un rifugio nei pressi della capitale afghana per essere vaccinate contro il Covid, poi sono state imbarcate su tre voli diretti a New York, con presumibile scalo in un aeroporto non specificato.

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Redazione AGI, www.agi.it
Chi siamo

L'associazione "Incursioni di pace - Rete Progetto Pace Vicenza", nasce dall'iniziativa di un gruppo di docenti, studenti ed ex studenti dei seguenti Istituti Superiori dell'Ovest Vicentino
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