Sarà la Moldavia il prossimo obiettivo della Russia? Mosca ha il suo cavallo di Troia nella repubblica secessionista della Transnistria e chiede la "federalizzazione" del piccolo paese ancora ai margini dell'Unione europea. Un’intervista all’analista politico Igor Boțan
Con la nuova offensiva nel Donbass c'è il rischio che si vada verso una «sirianizzazione» della guerra in Ucraina. La terza fase del conflitto, che Mosca ha affidato all'ex comandante in capo dell'operazione in Siria, vede l'innumerevole presenza di milizie e gruppi autonomi: questo non può che peggiorare lo scenario militare e far aumentare gli episodi che non rientrano nel quadro del diritto bellico». Così Claudio Bertolotti, analista dell'Ispi, secondo il quale è comunque necessaria «molta cautela» quando si parla dell'uso di armi chimiche
Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina del 24 febbraio 2022, le istituzioni internazionali hanno moltiplicato gli sforzi per arginare la portata della disinformazione prodotta dal Cremlino. La decisione più importante in tal senso è giunta dalla Commissione europea, che il 2 marzo 2022 ha introdotto una serie di misure restrittive nei confronti dei media di Stato Russia Today e Sputnik, in una messa al bando di portata storica che ha interessato anche i motori di ricerca e i social media.
L’Italia probabilmente non sarà colpita dall’annunciata crisi del grano, ennesimo effetto devastante dell’invasione russa dell’Ucraina. Al contrario della questione energetica, infatti, sul piano alimentare il nostro Paese ha tutti gli strumenti e le caratteristiche per reggere il colpo. Le fluttuazioni nel prezzo di pane, pasta e derivati dei cereali sono da attribuire più a speculazioni che alla crisi ucraina in sé. Ecco cosa sta succedendo.
Il Rapporto è curato dall’Osservatorio ReaCT sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo e traccia l’evoluzione di questi fenomeni in Europa. A scadenza annuale, è in grado di segnalare tempestivamente le nuove tendenze e di approfondire tematiche e contesti correlati. La terza edizione è disponibile online dal 24 febbraio 2022 in due lingue, italiano e inglese; include 15 contributi fra cui 2 casi studio sulla de-radicalizzazione.
Un tribunale nigeriano ha ordinato al governo di far rispettare la politica di genere del Paese, che prevede che il 35% degli incarichi negli uffici pubblici sia riservato alle donne, una decisione acclamata con grande favore dagli attivisti per i diritti umani e delle donne. Diverse organizzazioni femminili nigeriane da tempo chiedono una maggiore rappresentanza delle donne in posizioni politiche e nominative e nelle posizioni chiave dell’economia e della politica.
Il nonviolento adotta lo sguardo dell'oltre e non si lascia crocifiggere dalle semplificazioni adottate a scorciatoia dei problemi complessi, dalla guerra elevata a realismo, dalla morte travestita a destino ineluttabile. Il nonviolento si ribella alla logica binaria che dice violenza o resa.
Dopo la sconfitta di Daesh, le forze democratiche siriane ei loro alleati internazionali hanno avuto l’arduo compito di ripulire il campo di battaglia da mine e altri ordigni inesplosi in modo che le famiglie potessero tornare alle loro case. Anni dopo, i lavori di detonazione continuano, ostacolati dalle minacce alla sicurezza poste dai restanti militanti di Daesh e dalla mancanza di fondi.
Le immagini di Bucha, la ferocia riservata a Mariupol e poi le razzie dei villaggi ucraini, il bottino di elettrodomestici e vestiti spedito alle famiglie in Russia. L'esercito di Mosca è "lo strumento di una società che si regge su una cultura della violenza" e a cui ideologicamente è stato dato il collante del "culto delle vittorie militari, della sconfitta sovietica del nazismo".
In un rapporto diffuso oggi, Amnesty International e Human Rights Watch hanno accusato le forze di sicurezza regionali dell’Amhara e le autorità civili della Zona occidentale del Tigray di aver commesso, a partire dal novembre 2020, violenze di tale diffusione e intensità contro la popolazione tigrina da poter costituire crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Le autorità dell’Etiopia hanno fortemente limitato l’accesso e il monitoraggio indipendente in quest’area, riuscendo a tenere ampiamente nascosta la campagna di pulizia etnica.
L'associazione "Incursioni di pace - Rete Progetto Pace Vicenza",
nasce dall'iniziativa di un gruppo di docenti, studenti ed ex
studenti dei seguenti Istituti Superiori dell'Ovest Vicentino
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